Nel nostro contesto sociale si tende spesso a pensare che essere belli e attraenti ci apra un po’ tutte le porte, anche nel mondo del lavoro.
Questa convinzione, nel corso del tempo, è stata incentivata anche dall’esito di importanti ricerche che concepivano una diretta relazione tra la bellezza ed il successo. Un esempio è rappresentato dagli studi dell’economista Daniel Hamermesh (2012). Secondo i suoi studi, le aziende che avevano assunto persone che, oltre a possedere le competenze adeguate, erano anche molto gradevoli fisicamente, riscontravano dei ricavi maggiori rispetto ad aziende simili che avevamo assunto personale non dando rilevanza all’aspetto fisico.
Dobbiamo chiederci a questo punto: durante un colloquio di lavoro è davvero importante essere attraenti?

Come incide l’aspetto fisico nella selezione del personale

Nel corso del tempo, la psicologia ha condotto numerose ricerche sul tema. L’obiettivo era comprendere quanto incidesse l’aspetto fisico sull’impressione del selezionatore, in sede di colloquio di lavoro. Inoltre ci si è chiesti quanto questo fosse in grado di condizionare l’esito del processo di selezione.
Una buona presenza facilita effettivamente le relazioni interpersonali, risultando quindi un aspetto molto rilevante nella valutazione di profili che lavorano a contatto con il pubblico. Viene riscontrato però, dagli esiti delle ricerche, che le persone fisicamente attraenti godono anche di un trattamento privilegiato sia in sede di assunzione che di valutazione della performance.
Tuttavia, recentemente, sono state condotte delle ricerche specifiche più approfondite e i risultati sono stati strabilianti e tendenzialmente in grado di invertire un po’ la rotta. Sembra infatti che non sempre la bellezza, soprattutto per le donne, rappresenti un fattore positivo nella decisione finale di assumere un candidato oppure no.

Ambienti di lavoro maschili

Nel caso in cui la selezione si orienti per un settore oppure per un ruolo prevalentemente maschile (ingegneri, ecc), la bellezza spesso rappresenta un fattore controproducente in sede di selezione.
Vi sono poi da citare tutti quegli aspetti legati all’ambiente di lavoro. Questi aspetti ultimamente sono molto attenzionati dalle aziende che, al momento della selezione, prendono in esame anche le relazioni interpersonali nei team o la necessità di un buon clima aziendale. Un’azienda che opera in un settore prevalentemente maschile come, ad esempio, la logistica e l’ingegneria meccanica, potrebbe preoccuparsi di eventuali dinamiche che potrebbero palesarsi, altamente controproducenti per la produttività, se vi fossero “distrazioni” legate alla bella presenza della popolazione femminile aziendale. Inoltre la percentuale di figure femminili assunte in questi settori è piuttosto bassa.

La selezione nei lavori “poco desiderabili”

Ulteriori studi hanno poi dimostrato che i candidati attraenti sono spesso discriminati nel caso di lavori poco desiderabili. I selezionatori verrebbero infatti influenzati dallo stereotipo secondo il quale, le persone fisicamente attraenti, si sentirebbero più autorizzate ad ottenere buoni risultati e una posizione prestigiosa. Questi potrebbero dunque rivelarsi dipendenti più insoddisfatti a svolgere mansioni poco desiderabili a livello sociale.

Essere belli non apre tutte le porte

In definitiva, possiamo concludere che la bellezza paga e rappresenta una chiave di accesso privilegiata per il successo lavorativo? Non sempre.
Se è vero che per mansioni a contatto con il pubblico, l’aspetto fisico rappresenta sicuramente un fattore discriminante, non possiamo dire lo stesso per altri tipi di lavoro.
Bisogna sempre tener bene a mente che nel processo di selezione si tiene conto anche dell’aspetto legato all’ambiente in cui il candidato verrà inserito e alla percezione che le persone hanno, incluso il selezionatore, del candidato stesso.
Pensare che la bellezza sia sempre “un bene”, non tenendo conto di tutto l’insieme dei fattori che contribuiscono ad un processo di selezione e all’ambiente in cui il candidato dovrebbe essere inserito, risulta molto discutibile.

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