Quando siamo alla ricerca di lavoro, una delle cose che ci spaventa maggiormente e su cui ci facciamo più domande, solitamente, è il colloquio di lavoro. Incontrare estranei che sono in una posizione di autorità e riuscire a “venderci”, facendo percepire la nostra motivazione e competenza, spesso fa scattare l’ansia sociale.
L’importanza del CV
Per prima cosa, dobbiamo sapere che l’incontro con l’azienda avviene molto prima del colloquio di lavoro. Il primo contatto è proprio il nostro Curriculum Vitae. Scrivere un CV efficace che sia funzionale alla lettura e ricco delle corrette informazioni e non ridondante è fondamentale.
Il colloquio di lavoro
Spesso la principale domanda che mi viene posta in merito al colloquio di lavoro è proprio: come mi devo comportare?
In realtà esistono delle regole di base per apparire più professionali possibile. Un punto fondamentale però per avere maggiori possibilità di superare positivamente il colloquio è proprio quello di essere se stessi, senza cadere negli eccessi ovviamente. Un personaggio costruito lascia sempre un po’ perplesso il recruiter che inevitabilmente noterà delle incongruenze e tenderà a scartarvi per questo motivo.
Infatti il colloquio di lavoro non è una sfida, ma l’opportunità per un positivo scambio di informazioni. Il recruiter deve poter acquisire il maggior numero di dettagli sul candidato e, al contempo, deve essere in grado di darne sulla posizione aperta e sull’azienda.
Sicuramente sarà molto importante il contenuto di ciò che direte ma, siate consapevoli, che un buon recruiter darà molta importanza anche a come direte le cose.
La domanda che un selezionatore si pone sempre è: voglio che questa persona sia un mio collega?
L’azienda infatti non sceglie un candidato solamente sulla base delle competenze scritte sul CV ma anche in base alla congruenza tra le caratteristiche professionali e personali della persona con l’organizzazione in cui dovrebbe essere inserita.
L’azienda deve trovare il giusto candidato ma anche voi dovete trovare l’azienda giusta per voi.
10 consigli d’oro
Se è vero che apparire autentici rappresenta la prima regola e ci fa partire con il piede giusto, esistono anche altri 10 consigli pratici per affrontare al meglio il nostro colloquio:R
- Riduci i fattori di stress. Prima di un colloquio di lavoro sarebbe buona usanza non incentivare lo stress e l’ansia. Evita la caffeina, dormi abbastanza la sera prima, fai un po’ di esercizio fisico. Evita vestiti scomodi, di perderti prima di arrivare al luogo del colloquio o di avere troppo poco tempo per prepararti.
- Il look non deve essere solo un buon look ma deve essere adeguato all’azienda presso cui effettuate il colloquio e anche alla posizione ricercata. Ad esempio, se state per sostenere un colloquio come impiegato in un’azienda formale, evitate di indossare i jeans. Uno degli aspetti fondamentali del look è il sorriso.
- La puntualità è fondamentale. Evitate di presentarvi con più di mezzora di anticipo mettendo in evidenza un’ansia spiccata ed evitate, al contrario, di arrivare in ritardo. Generalmente la cosa più corretta sarebbe presentarsi con circa un quarto d’ora d’anticipo.
- Preparati e informati sull’azienda. Una delle cose che spesso i candidati dimenticano di fare è documentarsi sull’azienda. Ad un colloquio dobbiamo sapere cosa fa l’azienda, quali sono i suoi valori, la mission e l’obiettivo. Tutte queste informazioni sono facilmente reperibili sul sito aziendale. Buona forma è stampare un CV cartaceo da portare al colloquio. Essere informati sull’azienda e sul processo di selezione trasmette la nostra motivazione e il nostro interesse.
- Non soccombere alla pressione. Potrebbe succedere che durante il colloquio l’intervistatore ti provochi per vedere come reagisci allo stress. In questi casi, non bisogna entrare nella spirale dei pensieri automatici negativi come “Il colloquio non sta andando bene” -“Non dovevo mandare il curriculum”, ecc. Mantieni il sorriso! Pensa che è lo stesso trattamento riservato a tutti i candidati. Non è il riflesso delle tue capacità e nemmeno di quello che pensa l’intervistatore.
- Parla del tuo percorso di studi e professionale. Fai un discorso strutturato e articolato in modo organizzato.
- Se hai problemi nel tuo attuale posto di lavoro, sii onesto nell’esprimere le motivazioni per le quali vuoi cambiare. Non cadere però nella critica verso i tuoi capi o verso l’organizzazione per cui lavori.
- Metti in evidenza la tua motivazione a lavorare per l’azienda presso cui stai sostenendo il colloquio. Esplicita il tuo interesse per i valori e la mission aziendale oltre che per il lavoro che dovresti svolgere.
- La flessibilità è un must! Il mondo del lavoro richiede capacità di adattamento e disponibilità. Questo sia per quanto riguarda gli orari di lavoro, le attività, ecc.
- Se ne hai occasione, fai domande al selezionatore per approfondire gli aspetti pratici del lavoro da svolgere, così da mostrarti realmente interessato ad analizzare quanto ti è richiesto. Focalizzati però sul lavoro ed evita, in questa sede, di fare domande sull’aspetto economico.
E infine…
Se il colloquio, infine, non dovesse avere esito positivo, non pensare che sia colpa tua o di qualcosa che hai fatto o detto. Fai una sana autocritica ma ricordati che il selezionatore cerca qualcuno che costituisca un pieno match tra le caratteristiche personali e professionali del candidato e le esigenze dell’azienda e della posizione ricercata. Questo non significa necessariamente che il tuo colloquio sia andato male o che tu sia stato valutato negativamente.
Non buttarti giù! Se il colloquio non è andato a buon fine significa che sarai il match perfetto della prossima azienda!
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