Dover affrontare delle perdite importanti è un processo inevitabile nella vita. Nonostante questo, il dolore e il senso di perdita che proviamo davanti a un lutto è spesso difficile da superare e metabolizzare. Se non si elabora almeno in parte tale perdita, si rimane prigionieri dell’angoscia e l’esperienza da dolorosa può diventare traumatica.
Il lutto non elaborato
Quando viviamo un lutto, dentro di noi, avviene un cambiamento, una trasformazione, che ci influenza e ci trasforma profondamente.
Non tutti affrontano un lutto allo stesso modo. Ci sono persone che dopo la morte della persona cara, sperimentano un senso di paralisi emotiva, incredulità e smarrimento.
Uno dei sentimenti principali che ci si trova ad affrontare, per alcuni, è la rabbia. Ci si arrabbia con se stessi, con qualcun altro, addirittura con la persona morta o più in generale a causa dell’ingiustizia subita.
L’elaborazione del lutto è un percorso a ostacoli, piastrellato di tutta una gamma di emozioni contrastanti.
La cosa fondamentale in questo percorso, ad ogni modo, è sicuramente affrontare ed attraversare tutte le emozioni che vengono attivate da questa situazione. Una delle caratteristiche principali del lutto non elaborato, infatti, sta proprio nell’incapacità o nella difficoltà di esprimere in maniera aperta la rabbia e la vasta gamma di emozioni che comporta questa esperienza. Inoltre, la consapevolezza dell’irreversibilità dell’evento conduce all’esigenza pratica di riorganizzare la propria vita. Se queste emozioni vengono dissociate e represse, continueranno ad esistere in noi, non consentendoci di elaborare in modo sano il lutto.
Fattori protettivi e di rischio
Tutti possono soffrire di lutto patologico ma, nella maggior parte di casi, questa esperienza è comune a chi ha subito una perdita di natura violenta o improvvisa.
Vi sono elementi protettivi/di resilienza (es. introspezione, sostegno sociale, fiducia nelle proprie capacità di fronteggiare l’evento) che, giocando un ruolo con i fattori di rischio/vulnerabilità (es. accumuli di lutti e perdite di vario tipo in un arco di tempo, mancanza di sostegno sociali sia psicologici che materiali), concorrono a determinare l’esito dell’elaborazione dell’evento.
In genere possiamo dire che l’elaborazione del lutto si complica più facilmente nel caso di:
- morte violenta
- lunghi periodi di malattia antecedenti alla morte
- mancanza di supporto sociale
- perdita di un figlio
- scarsa resilienza
Fasi di elaborazione del lutto
Bowlby mette in evidenza il ruolo dell’attaccamento nel comportamento dell’individuo e le conseguenze che la carenza o perdita di tale attaccamento comportano. Secondo l’autore, l’elaborazione del lutto segue 4 fasi che spesso si sovrappongono e non procedono in maniera lineare:
- fase di stordimento: dolore o ira intensi a seguito della perdita;
- fase di struggimento e ricerca della persona perduta: rabbia, angoscia e difficile consapevolezza della morte avvenuta. Continua ricerca della persona perduta. Rifiuto e poi accettazione dell’irreversibilità dell’evento;
- fase di disorganizzazione e disperazione: confusione che precede la riorganizzazione;
- fase di riorganizzazione: cambiamento che genera la riorganizzazione del mondo in assenza dell’altro.
Sintomi del lutto patologico
Se le emozioni non vengono correttamente espresse, la persona rischia di rimanere incagliata in una delle fasi senza poter progredire. I sintomi che si possono presentare e a cui bisogna prestare attenzione per la diagnosi del lutto complicato sono:
- perdita di interessi in gran parte degli aspetti della propria vita
- pensiero costante della persona defunta
- difficoltà ad accettare la morte
- profonda rabbia e amarezza
- incapacità di trarre piacere da altre situazioni
Come affrontare il lutto patologico
Lo psicologo diventa fondamentale nell’accompagnare la persona quando l’elaborazione del lutto non procede in modo naturale.
Il lavoro che viene svolto comporta il riappropriarsi delle proprie emozioni. Reprimerle oppure “fare i forti” in questo tipo di situazioni è qualcosa che ci si ritorce contro immediatamente causando più dolore del necessario.
Tornare a contatto con le nostre emozioni, affrontare la rabbia e il dolore che la perdita ha causato, ci consente di riorganizzare la nostra vita ed andare avanti nel migliore dei modi.
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