Il coaching è un approccio innovativo che deriva dal francese “coche”, letteralmente “carrozza”. Simbolicamente, il coaching è proprio questo: un metodo per raggiungere in modo più diretto e veloce un obiettivo.
Il coach segue ed assiste il “coachee” (il cliente) in un percorso personalizzato e progressivo volto ad individuare, ottimizzare e far emergere tutte quelle sue competenze e capacità uniche consentendogli così di mettere a fuoco i suoi obiettivi e raggiungerli più rapidamente grazie ad un processo di crescita individuale e/o professionale.
Il coaching professionale è un rapporto di partnership che si stabilisce tra coach e cliente con lo scopo di aiutare quest’ultimo ad ottenere risultati ottimali in ambito sia lavorativo che personale. Grazie all’attività svolta dal coach, i clienti sono in grado di apprendere ed elaborare le tecniche e le strategie di azione che permetteranno loro di migliorare sia le proprie performance che la qualità della propria vita.
Il coaching non consiste nell’insegnare ma nel creare le condizioni per l’apprendimento, la crescita individuale e professionale, scoprire e liberare il potenziale delle persone al fine di massimizzare le loro prestazioni.
Durante ciascuna sessione di coaching è il cliente stesso a stabilire l’argomento della conversazione in linea con gli obiettivi che si pone, mentre il coach lo ascolta ponendo osservazioni e domande che accompagnano il cliente in un percorso di chiarezza e proattività.
Tra gli ambiti di applicazione del coaching:
- Motivazione
- Leadership
- Empowerment
- Team Building
- Delega
- Gestione rapporti personali e professionali
- Gestione del ruolo
CHI E’ IL COACH
Il Coach deve essere un professionista esperto di psicologia clinica ed organizzativa.
A causa dell’assenza di un chiara regolamentazione di questa figura, ad oggi, nel panorama italiano, purtroppo, troviamo una moltitudine di persone che si spacciano per coach e che hanno conseguito “certificati” ma che non hanno mai vissuto in azienda, non conoscono la psicologia e non sono quindi in grado di capire i problemi che il Coachee presenta loro.
PERCHE’ RIVOLGERTI A UN COACH?
Il coaching è estremamente utile a tutti quelli che sentono la necessità di un consiglio esperto e non episodico. In tutti quei casi in cui nasce l’ansia da prestazione, dubbi e confusione nella gestione di un ruolo o di rapporti personali e lavorativi, orientamento professionale o necessità di un confronto professionale sulla costruzione e la gestione di un percorso lavorativo, di carriera e/o personale. Inoltre un percorso di coaching può essere prezioso nel caso in cui si è accettato un incarico superiore alle proprie forze oppure ci si stia mettendo in gioco in una nuova attività che comporta l’assunzione di rischi e responsabilità che potrebbero spaventare.
Concretamente, alcune delle ragioni principali per cui si sceglie di intraprendere un percorso di coaching:
- Ci si trova di fronte ad una sfida, un’opportunità, un obiettivo importante e/o urgente
- Si percepisce una lacuna di consapevolezza, di capacità, fiducia o risorse circa il ruolo che si riveste o si vorrebbe rivestire
- Si desidera ottenere un risultato più velocemente
- Necessità di operare dei cambiamenti lavorativi e/o personali anche a seguito di un insuccesso
- Carenza di efficacia nella gestione delle relazioni e/o della comunicazione con gli altri
- Confusione sulle scelte da intraprendere
- Problemi nella gestione del successo e dell’insuccesso
- Non vi è equilibrio tra vita privata e lavorativa
- Necessità di migliorare la propria organizzazione, gestione dei tempi, degli spazi
CHI E’ IL CLIENTE NEL COACHING
Il coachee è una persona che vuole raggiungere un livello più elevato di performance, di apprendimento e di soddisfazione. Il cliente non sta cercando una guarigione emotiva e non soffre di disturbi psicologici.
TEMPI DEL COACHING
Un percorso di coaching generalmente si avvia con un primo colloquio di valutazione in cui si definiscono gli obiettivi specifici che il cliente vuole raggiungere.
La durata di una relazione di coaching varia in funzione delle esigenze del cliente e può durare da un minimo di 3 sessioni fino ad un massimo di 10 mesi.
COME NASCE IL COACHING
Alcuni sono convinti che il coaching nasca dal mondo dello sport e datano la sua nascita intorno agli anni ’70 con la pubblicazione dei primi libri di Timothy Gallwey, allenatore sportivo della squadra di tennis dell’università di Harvard. Egli era convinto che il primo “nemico da affrontare” in una competizione sportiva non fosse tanto l’avversario quanto se stessi.
Nel suo manifesto The Innner Game, egli espresse il suoo principio di base affermando: “C’è sempre un gioco interiore in corso nella nostra mente, non importa in che altro gioco siamo impegnati. Il modo in cui lo affrontiamo è quello che spesso fa la differenza tra il nostro successo e il nostro fallimento”.
In realtà, il coaching è una declinazione del Counseling Organizzativo e come forma di Counseling Manageriale ha radici ben più ancorate alla psicologia clinica e sociale. Infatti nel contesto nordamericano, il supporto psicologico riservato agli executive di medio-alto livello era già in voga fin dagli anni ’40. Il coaching infatti nasce in primo luogo come sostegno rivolto ai manager e ai leader che operano all’interno delle organizzazioni complesse (Executive Coaching).
In secondo luogo, la psicologia umanistica, sviluppò un interesse molto forte a tutte quelle attività di sostegno psicologico, di facilitazione e di sviluppo del potenziale umano, basate sulla “relazione di aiuto”.